Perché sono felice di rientrare al lavoro dopo la maternità

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Rientrare al lavoro dopo la maternità?

Dopo quanti mesi dalla nascita? A chi lascio il bimbo?

Tante domande, tante preoccupazioni.

Ma francamente? Lo rifarei, ma diversamente.

Ritorno dal congedo di maternità – Parte 1. Vi racconterò in queste prossime settimane ciò che ho vissuto, sentito, il mio stato d’anima nella ripresa al lavoro subito dopo la maternità. 

Tra i 3 elementi di cui vorrei parlarvi ora: il sollievo di tornare al lavoro.

Prima di tutto voglio raccontarvi gli errori (sì, gli errori!) commessi nella prima maternità (li ho evitati per il 2° figlio). Sono errori di cui mi sono pentita tantissimo, errori che mi hanno creato uno dei maggiori ostacoli in tutto questo bel mondo della maternità

Ve ne cito alcuni:

  • Non aver introdotto in anticipo la bottiglia con il mio latte tirato (ho iniziato solo 15 giorni prima della data di ripresa del lavoro – missione fallita!). Mi sono ritrovata a dover affrontare un rifiuto (assolutamente naturale) da parte di Nayla a cui è stato messo in bocca per la prima volta in vita sua un biberon a soli 2,5 mesi. 
  • Rispondere alle email professionali 4 giorni dopo il parto… è stato uno stress incredibile. Ne ero davvero arrabbiata. Ma colpa mia! Perché? il punto seguente è il motivo:
  • Reclutare una sostituta solo 1 mese prima dell’inizio del mio congedo maternità. Vi racconto perché è successo. Non che avesse trascurato questo aspetto di fondamentale importanza per la serenità del mio congedo. No! Ho reclutato una persona che era molto propensa e felice di sostituirmi, una bell’opportunità per lei etc… Ma ha disdetto proprio qualche giorno prima di iniziare. Aiaia, catastrofe. Urgenza! Ho trovato solo qualche settimana dopo una persona che possa rispondere a tutti i criteri requisiti per il posto. Purtroppo ho avuto soltanto un mese per formarla a quello che sono le mie varie funzioni (marketing, qualità, sviluppo sostenibile, assistente diretta del direttore generale). 

E così rispondevo alla mia sostituta non completamente formata su tutto (colpa mia! Povera, mollata lì – 1 mese di formazione è decisamente troppo breve). Però, molto frustrante non poter godersi i primi giorni del bambino in pace.

A parte questo, ecco perché non vedevo l’ora di tornare al lavoro:

  • Volevo riprendere una vita professionale e di incontri, scambi, con entusiasmo, con la stessa mia passione per il lavoro. Mi ci sento appagata.
  • Preparazione della riapertura dell’hotel e troppe cose da gestire durante il congedo di maternità. Stava diventando impossibile da casa (ho poi sviluppato un fantastico senso della delega). Ho programmato tutto, fin dall’inizio: parto inizio dicembre, rientro i primi di marzo etc… Ma avvengono sempre imprevisti, ahimé!
  • Non sono fatta per essere una mamma casalinga. È stato difficile per me stare a casa, stare da sola (un duro colpo quando mia madre se n’è andata). 

Non mi vergogno a dirlo: non sono fatta per questo. Grande frustrazione per me. Il lavoro ha sempre rappresentato tanto per me. Sognavo di essere manager nel mondo del turismo. Mi sento così nel mio elemento in un hotel 5 stelle. Amo il contatto con i nostri ospiti. Amo stare sempre in movimento e partecipare a mille eventi. 

Vi assicuro che non ho nessun giudizio nei confronti di chi sceglie di stare a casa, veramente. Anzi! 

No, non è stato facile per nulla facile lasciare Nayla al nido quando aveva 3,5 mesi (te ne parlerò nel 3° episodio: i sensi di colpa)

Mi aspettavo una perfetta organizzazione, che tutto andasse liscio. No, non era tutto perfetto (spoiler: non lo è mai!).

Se anche tu torni a lavorare con il cuore felice, non sentirti in colpa.

Ognuno di noi ha le proprie emozioni e desideri.

È sempre stato il mio modo di vedere le cose.

Ho amato ogni momento con i miei bimbi: i momenti di coccole, l’allattamento, i loro progressi…

Ma ero felice di questa nuova vita di working mama e di imparare a conciliare i due.

Organizzazione, orari di allattamento, giorni di riposo qua e là.

Poi Nayla ed io, abbiamo ritrovato la serenità.

Com’è stato tornare a lavorare per te?

E il distacco (nido, nonni, baby sitter?). Noi abbiamo scelto il nido. Un nido che si trovava a qualche kilometro dell’hotel in cui lavoriamo io e mio marito. 

Per favore, non giudichiamo… le scelte di ciascuno.

Grazie per aver letto questo articolo.

 

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